Il Tempio massonico è a forma di “quadrilungo”, ovvero di rettangolo, con un’ unica porta d’accesso che viene simbolicamente considerata orientata ad occidente. Ai lati di questa porta si trovano due colonne di elevato valore simbolico. La sala ha una volta azzurra cosparsa di stelle, ed è simbolicamente sostenuta da dodici colonne: sei a settentrione e sei a mezzogiorno, ognuno contraddistinta da un segno zodiacale: esse ricordano le singole verità individuali, rappresentando pertanto un richiamo alla Tolleranza. 

Intorno alle pareti del Tempio corre un cordone rosso, in cui vi sono sette nodi d’Amore e le cui estremità terminano con fiocchi avvinti alle due Colonne «J» e «B». Il Tempio identifica il punto geografico, geometrico o geodetico, in cui lavorano i Liberi Muratori. É una raffigurazione del Cosmo, le cui dimensioni non sono definibili. I Lavori che vi si svolgono presuppongono un particolare stato di coscienza che si identifica con lo stato interiore, a cui fa riferimento il rituale massonico con l’abbandono dei metalli al di fuori della Loggia cioè gli interessi materiali. Tale stato mentale è assolutamente essenziale per distinguere la Loggia da qualsiasi altra possibile forma di assemblea di uomini, riuniti per perseguire un comune ideale.

Tipico ed esclusivo delle sole società iniziatiche, esso implica il totale ed assoluto distacco dal mondo profano, con i suoi tipici vizi e con le passioni che ne derivano. Nel Tempio si è posti in una situazione interiore particolare, essendo inevitabilmente soggetti alle energie interagenti nel Cosmo, nell’ambito della Legge del G.A.D.U.. Il Tempio in sé è quindi un simbolo, sicuramente il più complesso tra tutti i moltissimi simboli muratori. Esso racchiude tutta una serie di significati operativi e sperimentali riferiti all’essere umano, e compresi nell’imperativo «Conosci Te stesso», che la tradizione vuole leggibile all’esterno della porta d’ingresso, un monito eloquente dal significato simile al «dietro ai sensi vedi che la ragion non vale» dantesco. Ogni particolare dell’arredo, ogni attrezzo ed ogni utensile ha in questo Tempio un suo significato simbolico; anche il ritmo dei colpi di Maglietto del Maestro Venerabile e dei due Sorveglianti, parla un suo proprio linguaggio spirituale. Gradualmente il Massone, un neonato sempre rinnovato, vi prosegue il suo cammino nell’Arte Reale, per raggiungere la Luce. Resta inconfutabile il fatto che nessun Libero Muratore, nessuna Loggia come nessun Ordine, ha la competenza e la possibilità di determinare il significato di un simbolo, particolarmente quello del G.A.D.U. e quello delle tre Grandi Luci, ovvero Squadra, Compasso e Libro Sacro.

É solo individualmente che ciascun massone ha il diritto, la competenza e la possibilità concreta di interpretare i simboli, determinandone il significato. Questa non è che la conseguenza della pratica della Tolleranza massonica, il che significa che ogni Fratello deve poter agire nella piena libertà della sua coscienza. Nel Tempio sono evidenti i seguenti simboli: il pavimento a scacchi; i gradini; i cinque scranni dei Dignitari di loggia, con gli attrezzi operativi loro attribuiti (Squadra, Livella, Perpendicolare, Libro e Penne) ed i tre Pilastri (Minerva, Venere ed Ercole); le tre Luci minori; il Testimone acceso; i tre candelabri dei tre primi Dignitari di Loggia; l’Ara od Altare; le tre Grandi Luci; la Menorah; il Quadro di Loggia; la Spada Fiammeggiante; gli attrezzi operativi (Regolo o Misura da 24 pollici, Cazzuola, Leva, Mazzuolo e Scalpello); la Pietra Grezza e quella Cubica; il Bastone del Maestro delle Cerimonie; la Spada e la Chiave del Copritore interno; la Stella Fiammeggiante o Pentalfa; il Delta luminoso; il Sole e la Luna; la scritta all’Oriente A.G.D.G.A.D.U.; il Trinomio (Libertà, Uguaglianza, Fraternità), di solito inciso sulla facciata dell’Ara.

A livello speculativo va infine considerato che il Tempio è il luogo fisico in cui si svolgono i Lavori massonici. É consacrato dalla presenza rituale, dalla volontà concorde e dal Lavoro corale che lo trasformano in Loggia, cioè nell’unità Idea-Forza della Libera Muratoria universale, identificandosi così con l’intera comunione dell’Istituzione muratoria. La Loggia è l’uomo, e l’uomo è la Loggia. Può diventare Officina, cioè Laboratorio, Athanor alchemico, fucina di idee e di Uomini, vincolati dalla memoria degli ideali e della Tradizione, proiettati nel presente e costruttori del futuro, al di là del mutevole e del contingente. La parola Tempio implica sacralità. Un Tempio può essere situato al di fuori di noi o anche trovare posto nella nostra interiorità, ma il presupposto della sacralità rimane invariato. Si deve però comprendere che il Tempio, da un punto di vista esoterico, non rappresenta un punto di arrivo stabile, che una volta raggiunto permane in noi. Esso deve essere continuamente da noi riproposto alla vita. 

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